Il mondialismo, termine più vasto per indicare la globalizzazione, è cresciuto di pari passo con le nuove tecnologie di comunicazione come internet e l’abolizione di regolamentazioni politiche nel commercio mondiale che portarono a un’accelerazione di intrecci internazionali, soprattutto in ambito economico. Si tratta di un progetto di omologazione dei popoli e dei continenti al pensiero unico totalitario del Nuovo Ordine Mondiale. Il problema della globalizzazione è che, come il capitalismo, rappresenta un vantaggio per chi è già relativamente ricco. Infatti non è facile rendersi conto che ricchezza e povertà si condizionano a vicenda e che la parte più ricca della popolazione vive a carico dei poveri. La globalizzazione ha reso i gruppi multinazionali i signori del mondo. Essi fanno pressioni sui governi ottenendo il loro sostegno sottoforma di sovvenzioni, manipolano l’opinione pubblica e traggono profitti dallo sfruttamento umano e distruggendo l’ambiente. Inoltre questi signori si spartiscono la maggior parte delle ricchezze del mondo che per questo motivo sono distribuite in maniera così poco equa. Il potere delle multinazionali è scaturito dal fatto che la globalizzazione ha fortemente promosso la facilitazione nello scambio di merci, capitali e servizi e hanno filiali in ogni zona del mondo. Oggi quasi tutte queste grandi aziende traggono profitti dalla produzione nei cosiddetti Paesi a basso costo del lavoro, quindi i Paesi più poveri dove la manodopera costa poco. La merce viene poi rivenduta con ampi margini di guadagno. Eppure queste mega imprese danno lavoro solo a una piccolissima parte della popolazione, quindi non creano nemmeno occupazione. Vanno però a danneggiare quelle piccole medie imprese che operano in un mercato locale e che però creano più posti di lavoro.

Le multinazionali operano tramite istituzioni pubbliche o semi-pubbliche e possono contare su lobby influenti come l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, con l'obiettivo di instaurare un unico Governo Mondiale, depositario del sistema economico, politico, culturale e religioso, un governo che pianificherà e concretizzerà l'asservimento dei popoli mediante diabolici meccanismi della grande usura.
Non dimentichiamoci poi dell’impronta ecologica che lasciano sul nostro Pianeta. Soprattutto le nazioni industrializzate danneggiano in modo considerevole l’ambiente e il cambiamento del clima globale è solo un esempio. Causa di tutto è il maggior benessere. Secondo lo studioso di ecologia Stephen Palaca i cinquecento milioni di persone più ricche del mondo sono responsabili quasi da sole del cambiamento climatico!
Questi sono solo alcuni dei temi che approfondiremo nella nostra rubrica affinchè possiate farvi un’opinione e agire di conseguenza.

NON FACCAMOCI DETTARE COME VIVERE DAL CONSUMISMO!