Una sessantina di manifestanti no global in tuta bianca, provenienti in gran parte dal Veneto, hanno fatto irruzione in un campo di mais coltivato a ogm, in provincia di Pordenone. I dimostranti hanno calpestato e distrutto le piante alte oltre un metro. A guidarli è stato Luca Tornatore, un ricercatore di Venezia che lavora all'università di Trieste e buona parte dei manifestanti sono stati successivamente fermati e identificati dalle forze dell'ordine accorse sul posto.
Indignato il Ministro dell'Agricoltura, Giancarlo Galan, da sempre ben disposto verso gli ogm che, con poco senso del ridicolo e forse rimasto agli anni settanta, parla di "azione squadristica" auspicando che le forze dell'ordine identifichino e puniscano al più presto gli autori di quest'azione definendoli "violenti e intolleranti". Mentre è giustificata la soddisfazione del leghista Luca Zaia, presidente della Regione Veneto: "Nei campi del Friuli Venezia Giulia è stata ripristinata la legalità. Abnorme era la situazione di Vivaro in cui vi era una coltivazione di mais ogm assolutamente illegale".
Che anche stavolta i compagni si siano dimostrati burattini e strumenti del potere è chiaro e lo testimonia l'approvazione del gesto da parte del Presidente della Regione Veneto Zaia, ma almeno questo gesto ha portato un risultato positivo per tutti. Questa è una dimostrazione di come nella guerra al globalcapitalismo le azioni dirette siano efficaci per distruggere ciò che è nocivo e velenoso per la nostra salute e per la nostra terra.