LE MULTINAZIONALI DEL CIBO

Nei supermercati molte confezioni presentano immagini di fattorie e contadini, con palizzate dei legno e bei prati verdi. Qui le stagioni non esitano più. Si può acquistare qualsiasi tipo di frutta e verdura. Per esempio i pomodori. I pomodori vengono raccolti ancora acerbi e fatti maturare con l’etilene. Questi hanno l’aspetto del pomodoro ma in realtà lo sono solo in apparenza, ne rappresentano solo l’idea.
Invece nel reparto delle carni non si trovano più tagli con l’osso . E’ stato calato deliberatamente un sipario tra consumatore e luogo di provenienza del cibo.

Le industrie non vogliono che si sappia la verità. Se il consumatore la conoscesse non comprerebbe.

Seguendo a ritroso la filiera produttiva delle confezioni di carne che troviamo in un supermercato non troveremmo certo una fattoria, ma una fabbrica. La realtà è ben diversa da ciò che si crede. La carne viene lavorata da grandi multinazionali che hanno poco a che fare con tenute agricole e allevatori. Oggi il cibo viene lavorato da gigantesche catene di montaggio. Gli animali e i lavoratori vengono sfruttati e maltrattati. Gli alimenti sono diventati pericolosi e ciò ci viene volutamente nascosto. Esiste un ristretto gruppo di multinazionali che controlla l’intera produzione alimentare, dal seme al supermercato e che sta assumendo un sempre più crescente potere.
Non è solo una questione di cibo, sono a rischio anche la libertà di espressione e il diritto di informazione. Non è solo la nostra salute a essere in pericolo. Le multinazionali non vogliono che gli allevatori parlino e che queste cose si sappiano. Noi mangiamo molti alimenti senza sapere da dove provengono anche perche ignari del grande potere dell’industria alimentare.

Bisogna essere consapevoli che esiste un mondo che ci viene volutamente nascosto e bisogna sollevare quel sipario che occulta fatti di grande importanza.

Quindi andiamo per gradi, e diciamo che questo tipo di industria alimentare di vaste proporzioni ha avuto origine con i fast food. I fratelli Mc Donald’s ne possedevano uno ma poi cercarono di rivoluzionarlo. Tagliarono i costi e semplificarono la conduzione. Licenziarono i camerieri ed eliminarono molti piatti del menu. Lo rivoluzionarono completamente. In pratica introdussero nelle cucine una gestione industriale. Ciascun dipendente era addestrato a eseguire un solo compito in modo molto ripetitivo. Ogni lavoratore svolgeva un’unica mansione prendeva uno stipendio basso e poteva essere rimpiazzato facilmente. Il cibo costava poco ma aveva un buon sapore. Questo nuovo tipo di ristorante ebbe un enorme successo, straordinario. Quest’idea di uniformità ed economicità applicata su vasta scala ha comportato molteplici e involontarie conseguenze.

Dato che Mc Donald’s è il maggior compratore di carne di manzo macinata e vogliono che i loro hamburger abbiamo lo stesso sapore ovunque. Ricordiamo che Mc Donald’s si trova in ogni angolo del pianeta. Le industrie hanno trasformato anche il modo di produrre quel tipo di carne. Mc Donald’s è anche la più grande acquirente di patate, di polli, di carne di maiale, di pomodori, di insalata e anche di mele. Visto che le grandi catene di fast food voglio lavorare con grossi fornitori oggi l’industria alimentare è controllata da un ristretto numero di società.
Anche chi non frequenta i fast food mangia carne prodotta da questo tipo di sistema industriale. Se prendiamo una vaschetta di carne al supermercato e ne leggiamo l’etichetta, sono riportati alcuni nomi di allevatori diversi ma in realtà l’intero mercato è controllato da tre o quattro aziende. In passato non sono mai esistite società cosi grandi e tanto potenti. Ciò è dovuto all’industrializzazione.

L’industrializzazione ha trasformato anche il modo di allevare gli animali. Per esempio i polli rispetto a 50 anni fa vengono fatti crescere e macellati in poco più della metà del tempo e le loro dimensioni sono raddoppiate. I polli vengono nutriti per far diventare i loro petti più grandi. La trasformazione non ha riguardato solo gli animali ma ha coinvolto anche gli allevatori. Infatti gli avicoltori non hanno il controllo degli animali. Sono le società che sono proprietarie dei pulcini, dalla nascita fino alla macellazione. I processi sono altamente meccanizzati tutti gli animali devono avere più o meno la stessa dimensione. I pulcini vengono allevati in ambienti malsani e sporchi dove l’aria è irrespirabile. Crescono in fretta grazie a mangimi trattati e ricchi di antibiotici contro i batteri che però diventano inefficaci perche a lungo andare i batteri creano una resistenza. Le ossa e gli organi interni non riescono a tenere il passo con una crescita tanto veloce così molti appena si alzano cadono a terra perche le zampe non riescono a sostenere il peso.

Con il sistema di produzione intensivo si ottiene una grande quantità di cibo in piccoli appezzamenti e con costi molto molto ridotti. Questo non significa allevare ma produrre in massa. L’abbondanza e quantità di scelta che ci offrono i supermercati è fittizia e le diversità sono solo un’illusione siccome le aziende del settore sono poche e le colture limitate.
Gran parte del cibo industriale è il risultato di un’abile manipolazione di un cereale che ha conquistato il mondo, il mais. Questo anche grazie alle politiche governative che consentono di coltivalo in perdita per interesse delle multinazionali che lo acquistano in sottocosto e esercitano pressione sui governi e sui parlamenti perche approvino delle leggi sulla produzione agricola. Incoraggiano i contadini a coltivarne il più possibile e a espandere le aree produttive perche i produttori vengono sovvenzionarti sulla quantità.

Ciò che molti non sanno è che il cibo viene spesso manipolato. Ora si sa come modificarlo per accentuarne la e consistenza e il sapore, si combinano i vari elementi per ottenere cibi nuovi che non si deteriorano e non irancidiscono. Se andate nella vostra cucina e prendete qualche alimento e ne leggete l’etichetta, vi stupirete nel vedere che probabilmente contiene derivati di mais e soia. Infatti il mais è la materia prima per eccellenza nel campo alimentare. Lo si può trovare anche nei mangimi, e di conseguenza nella carne. I costi molto bassi del mais hanno reso possibile l’abbassamento del prezzo della carne ed è anche per questo che ora il consumo di carne è molto più elevato, soprattutto nei paesi occidentali.

Come sapete, le mucche e gli altri animali da allevamento non si nutrono di mais in realtà ma di erba però grazie al mais riescono a ingrassare più velocemente e la presenza di mais nei mangimi ha portato lo sviluppo però di un’infezione: l’ E coli0157h7. Questa infezione è il risultato degli allevamenti intensivi e se una mucca è affetta contagerà le altre ecco come si contagia la carne e di conseguenza i consumatori. L’E coli possibile trovarlo anche nella verdura per via dei liquami provenienti dagli allevamenti e poi assorbiti dalle piante. C’è da dire che le intossicazioni alimentari sono sempre esistite ma si pensa che l’impiego della tecnologia comporti maggiori sicurezza ma in realtà gli impianti lavorazione sono sempre più grandi e mono facili da controllare e questo rende l’ambiente ideale per la proliferazione di agenti patogeni. L’azione degli enti di controllo è incredibilmente poco incisiva ed è ciò che vogliono le industrie. Per colpa anche dalla complicità di essi molte persone sono morte di questa malattia.

Vi diamo qualche suggerimento per saperne di più su queste multinazionali e sull’industria alimentare consigliandovi di vedere il film FOOD,inc. un film di Robert Kenner che, come già suggerisce la copertina, non ti farà più guardare il cibò allo stesso modo.